Arte che veste l’anima: Blog di un artista

Vivere d’arte

Ma tu che lavoro fai:

Quante volte ci siamo sentiti porre questa domanda?
Sembra il ripetersi dello stesso copione. Io sono un artista.
Si, ma che lavoro fai?
L’artista, io faccio arte.
Ok ma per vivere?
Già, per per vivere io faccio arte, io disegno, suono, scrivo, leggo, cerco bellezza.
Niente l’espressione interdetta è sempre la stessa. Se giocassero ai mimi sarebbe chiara la risposta “punto interrogativo”.
Eppure così è, io vivo d’arte, l’ho sempre fatto, ho studiato nei circuiti alternativi, si ho fatto la scuola d’arte, ma nel frattempo ho fatto un percorso fra libri, informazioni , articoli, sperimentazioni con colori, tecniche inventate, mi occupo di grafica, pittura, musica (si ho lavorato come musicista, turnista).
mh…ho capito, ma alla fine cosa fai?

sono una palla sono una palla sono una palla… e se fossi un pomodoro?

Questa barzelletta che da piccolo mi faceva un sacco ridere, oggi mi fa riflettere. La trama è classica: un inglese un francese e un italiano sono sopra il tetto di un palazzo che va in fiamme, l’unico modo di salvarsi è quello di saltare, l’inglese dice:

” Il potere della mente può trasformarti in tutto quello che vuoi, se pensi intensamente e fortemente che sei una palla, quando arriviamo in terra rimbalzeremo come una palla.”

L’inglese si lancia e ripete: sono una palla i’m a ball, i’m a ball i’m a ball… e in effetti quando arriva in terra non si schianta ma rimbalza come una palla.

I due, il francese e l’italiano increduli si guardano e decidono di provarci, parte il francese: je suis une balle, je suis une balle, je suis une balle… anche lui arrivati al suolo rimbalza e si salva.

L’italiano anche se perplesso si lancia. Sono un palla, Sono un palla, Sono un palla, Sono un palla, Sono un palla… arrivato al penultimo piano: e se fossi un pomodoro?

SPLATTTTTT!!!!

Photo by cottonbro studio on Pexels.com

Ecco, questo è quello che succede quando non fanno altro che ripeterti, ma che lavoro fai?
Come campi?
Ma che futuro hai?
Ma che cosa vuoi fare da grande?
Ma perché on ti trovi un lavoro serio?

Tutte queste frasi ripetute, hanno l’effetto dell’italiano della barzelletta, ti trasformi in un pomodoro e… SPLATTTTT!!!

fortunatamente ci salva l’ego

Chi nasce con una vocazione artistica ha un ego capiente e abbastanza forte da curare ogni ferita e farci andare avanti. L’autostima di un artista è strana, come un guscio di uovo può essere fragile e resistente allo stesso tempo, ma in ogni caso, dentro è molle. Quante volte, guardando l’angolo della nostra stanza prima di dormire, le nostre debolezze ci hanno urlato: e se fossi un pomodoro?

La questione rimane sempre molto delicata, ovviamente parlo (almeno in questo articolo) solo della questione psicologica di una persona che ha il virus dell’arte. Si il virus, perché delle volte è come una malattia. Ma di questo ne parlerò in un altro momento, adesso vado che mi scappa di disegnare.

Got any book recommendations?


Design a site like this with WordPress.com
Get started